Ragazzi di libertà
Percorrendo la strada statale 610 Selice Montanara, che attraversa tutta la vallata del fiume Santerno, nelle vicinanze della località di Coniale ci si imbatte in un (…)
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Scheda tecnica
- Fotografie scattate da novembre 2018;
- digitale full frame;
- colore, ma il lavoro è pensato in B&W;
- circa 1100 scatti in archivio;
- Leica Q, ottica fissa 28 mm F1,7 – Leica M10, ottiche 35 e 21 mm
Esposizioni
Una selezione di immagini con il titolo “In Flanders Field” è stata esposta all’aeroporto di Trieste nell’ambito dei Trieste Photo Days 2019
Pubblicazioni
“Ragazzi di Libertà – Boys of freedom” (Edit Faenza, 2020)
Percorrendo la strada statale 610 Selice Montanara, che attraversa tutta la vallata del fiume Santerno, nelle vicinanze della località di Coniale ci si imbatte in un piccolo cimitero di caduti Inglesi nella II guerra mondiale. Fin da bambino è stato un luogo che mi ha affascinato. L’ordine, il silenzio, le lapidi bianche di marmo incutono un rispetto fisico che si va ad aggiungere al senso di riconoscenza che, indipendentemente dalle convinzioni politiche, entrando in questo luogo si è portati a provare. Nel cimitero sono sepolti 287 caduti, tutti ragazzi giovanissimi che hanno dato la loro vita per un ideale.
La ricerca fotografica è partita da qui, da questo luogo, dopo aver appreso che in Italia ci sono altri 50 luoghi simili a questo. A partire dal mese di novembre del 2018 ho inizio una sorta di pellegrinaggio che mi ha portato a visitare i cimiteri di Villanova di Bagnacavallo, San Lazzaro di Savena, Alfonsine di Ravenna, Faenza, Forlì, Coriano, Argenta, Gradara e Montecchio.
Saluti Rosalia Fantoni
Da quel momento è nato un piacevole confronto, e sono stato coinvolto nella preparazione del libro che Rosalia stava preparando. La pubblicazione di “Ragazzi di libertà” è stata per Rosalia uno sforzo grandissimo, ma il suo desiderio di lasciare memoria ai posteri dell’azione di liberazione della sua amata Villanova di Bagnacavallo da parte dei soldati canadesi era inarrestabile. Aveva 4 anni quando il padre fu ucciso a seguito di una rappresaglia dei soldati tedeschi e l’arrivo, dopo pochi mesi, del fronte e dei soldati canadesi ha probabilmente lasciato in lei un solco profondo. Esternare il debito di riconoscenza verso questi giovani, che a suo dire l’avevano adottata come mascotte, era il suo modo per esorcizzare gli orrori di cui era stata testimone. La presentazione al pubblico del libro è stata tarpata dall’arrivo del Covid, che il 29 marzo 2021 si è preso anche Rosalia.