Carlo Scarpa fecit

Da bambino qualche volta mio padre mi portava con sé a Bologna. Andava per lavoro, ma terminate le sue commissioni spesso si faceva un giro per le vie del centro. Con mia grande gioia mi portava ai magazzini Standa in via Rizzoli, poi al ritorno immancabilmente si passava davanti al negozio Gavina di via Altabella. Era sarto e non aveva fatto studi specifici, ma era fortemente attratto dall’estetica delle forme architettoniche, soprattutto se messe a contrasto con le strutture più classiche. 

Qualche anno più tardi questa sua passione per le forme architettoniche sarà al centro del suo lavoro fotografico. Il negozio di Gavina era praticamente una grande piastra di cemento armato, lavorata ed impreziosita da materiali di natura diversa con due grandi oblò; il tutto collocato sulla facciata di un palazzo in classico stile bolognese. A me pareva un cannocchiale gigante. Ci fermavamo qualche minuto e poi si andava al parcheggio di piazza 8 Agosto a riprendere l’auto. Avrò avuto 8 o forse dieci anni.
Questo negozio è rimasto impresso nella mia mente e da grande ad ogni passeggiata per Bologna il passaggio da via Altabella è sempre stato immancabile. Il negozio nel tempo è stato chiuso, riutilizzato da altre attività, abbandonato. 

Nel 2018 casualmente, facendo altre ricerche, mi imbatto in un articolo nel quale si parla del suo recupero e vengo a conoscenza dell’opera dell’architetto Carlo Scarpa. È stato un colpo di fulmine e ho iniziato ad approfondire la conoscenza di questo straordinario personaggio andando alla ricerca delle sue creazioni. 

Nel mese di ottobre del 2021 sono andato a visitare il Memoriale Famiglia Brion ad Altivole (TV) e quando l’ho trovato sono rimasto folgorato.