Fermata Continua

Rappresentazione fotografica della quotidianità, della monotonia, dell’incapacità di vedere oltre la superficie esteriore delle cose (…) 
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  • digitale full frame
  • colore
  • Leica Q, ottica fissa 28 mm F1,7
  • Stampe su Hahnemühle photo rag 20×25 e 70×100 montate su di-bond
  • dal 2018 al…

Rappresentazione fotografica della quotidianità, della monotonia, dell’incapacità di vedere oltre la superficie esteriore delle cose. 

“La vita quotidiana, con la sua monotonia e ripetitività, è colta in un paesaggio apparentemente statico che ha come unico elemento fisso una pensilina.
Tra mutazioni impercettibili e succedersi di stagioni, la presenza dell’uomo lascia una traccia effimera, disordinata, fugace.
Il soggetto è sempre lo stesso: la fermata del bus numero 522 lungo una strada provinciale della campagna italiana. Anche il punto di ripresa è il medesimo, le foto sono scattate nello stesso arco di tempo ogni mattina, tra le 7.30 e le 8.45, per circa 18 mesi.
Cambia la luce, gli eventi atmosferici si alternano, la natura si addormenta per poi rivelarsi; su tutto un’atmosfera rarefatta e silente. 

La presenza di viaggiatori è appena accennata, svelata da sedie che appaiono e scompaiono, o da una bicicletta in attesa. Le tracce del passaggio umano sembrano modificare il contesto ma in realtà diventano il contesto stesso.
Un non luogo diventa luogo di rapido incontro, di appuntamenti, di partenze e di arrivi. 

La fermata del 522 è un invito a lasciare vagare lo sguardo e ad osservare con attenzione, a cercare il particolare nelle sue piccole oscillazioni e a farsi pervadere dal tutto, inseguendo le storie che lo sguardo di una fotografia possono suggerire.”

Natalie Anne Dood